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A sette mesi dal pronunciamento del giudice del Tribunale di Sulmona (L'Aquila) un giovane autistico della zona resta ancora senza terapie. Ignorate le sollecitazioni della famiglia e dell'associazione Autismo Abruzzo per l'applicazione dell'Ordinanza. Dal 15 giugno 2022, giorno della decisione del Tribunale, nulla è cambiato per il giovane che attende ancora che la Asl Avezzano Sulmona L'Aquila autorizzi la somma necessaria per il trattamento ordinato dal giudice.
Il setting "Compagno adulto", figura professionale che presta opera nell'ambito di progetti psicoeducativi pensati per adolescenza ed età giovane-adulta nel contesto domiciliare, cioè al di fuori dell'ambulatorio e degli interventi di psicoterapia, era stato prescritto il 27 febbraio 2019. "All'atto della valutazione - ricorda Dario Verzulli, referente dell'associazione - il ragazzo non aveva ancora 14 anni. Oggi ne ha 17 e ha perso oltre 3 anni della sua vita dietro alla 'burofollia' e all'incapacità organizzativa della Asl. La notifica della decisione del giudice, un ulteriore sollecito del nostro legale Giovanni Legnini e alcune telefonate non sono state ascoltate per assicurare il diritto alle cure".
Un operatore specializzato segue da tempo il ragazzo ed è la madre a sostenere la spesa. In questa attività, fondamentale per l'inserimento nella comunità e nelle routine quotidiane, è determinante la continuità. La madre del 17enne ritiene necessario proseguire con lo stesso professionista, collaboratore di un centro convenzionato con la Asl. "Abbiamo chiesto un incontro al direttore generale della Asl Ferdinando Romano, ma per ora nessuna risposta - riprende Verzulli - Siamo riusciti a parlare con il direttore sanitario Alfonso Mascitelli che, pur a conoscenza della situazione, riferisce di difficoltà circa l'aumento di budget necessario al percorso riabilitativo oggetto dell'Ordinanza. L'azienda convenzionata indicata dalla madre non ha budget, un eventuale aumento metterebbe la Asl sotto osservazione da parte della Corte dei Conti. In Regione Abruzzo - ricorda Verzulli - sono numerosi i provvedimenti di giudici che stabiliscono che il diritto alle cure è prevalente sulle regole di bilancio".