Di Francesca Del Boca
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"Vorrei che mio figlio provasse la sensazione di uscire la sera con un amico". E' l'appello social, rilanciato dalla testata locale Bergamonews, in pochissimo tempo riceve decine di adesioni. "Sommersa di richieste, non me l'aspettavo. Non riesco nemmeno a rispondere a tutti i messaggi. Per ora sono in contatto con uno studente di Psicologia". "Buongiorno a tutti, cerco un amico per mio figlio". L'aveva scritto sui social Patrizia Aleandri, bergamasca e mamma di Matteo, 20 anni.
Matteo è un giovane con una forma severa di autismo: un disturbo di livello 3 (il più grave) per il quale viene seguito costantemente dal reparto Disabilità e autismo dell'ospedale Papa Giovanni di Bergamo. "Vorrei che provasse la sensazione di uscire la sera a bere qualcosa con un amico. Purtroppo abbiamo già tentato tutto e dico tutto, ma niente ha funzionato. Stare con Matteo è difficile, ci sono molte regole da seguire. Spero che qualcuno si faccia avanti". E in men che non si dica l'appello virtuale, rilanciato dalla testata locale Bergamonews, riceve decine e decine di adesioni: oltre 60 nuovi potenziali amici per Matteo in poche ore. "Non me l'aspettavo, sono stata sommersa di richieste".
Una volta venuta a conoscenza della sua storia, insomma, la comunità si è prodigata per Matteo. Offrendogli compagnia ed esperienze di ogni tipo: giornate in campagna, serate a teatro, caffè al bar, persino assistere a una gara di motocross. "Sono stata contattata da persone comuni, associazioni, esponenti delle forze dell'ordine. Tutti volevano darci una mano. Se Matteo riuscisse a partecipare a una sola delle iniziative che ci hanno proposto, ne sarei felicissima", racconta Patrizia a Bergamonews. "Non riesco nemmeno a rispondere a tutti i messaggi che stanno arrivando. Il punto, però, è che Matteo fa molta fatica a uscire di casa".
Nonostante la montagna di adesioni, dunque, è meglio andare con i piedi di piombo. "Per ora sono in contatto con uno studente di Psicologia, presto incontrerà Matteo". Il giovane ha 23 anni, ed è stato scelto proprio in virtù dei suoi studi accademici e delle sue competenze: Matteo non è un amico facile. Ma la speranza è l'ultima a morire, e da questo incontro in fondo può solo nascere una bella amicizia. "Siamo arrivati a concordare un tentativo. Mio figlio ha sempre e solo parlato con medici e psichiatri. Resto coi piedi per terra, ma diamoci una possibilità".