Lo Sportello Autismo è un servizio di supporto scolastico attivato dal 2016 per sostenere, da insegnante a insegnante con approccio peer to peer, l'inclusività delle scuole del proprio territorio. "Ma gli impegni assunti dal Ministero della Pubblica istruzione per la costituzione di un comitato paritetico per lo sviluppo della rete è rimasto lettera morta", denuncia l'Associazione. dei genitori di persone con autismo.
Sos Sportelli autismo. Il servizio di supporto scolastico organizzativo, educativo, didattico, ideato per sostenere l'inclusività delle scuole di allievi con disturbo dello spettro autistico, versa in gravi difficoltà. "La carenza di interventi legislativi utili e la mancata predisposizione di risorse finanziarie strutturali, hanno molto frenato il percorso di implementazione degli Sportelli Autismo nelle scuole. Gli impegni assunti dal Ministero della Pubblica istruzione nel protocollo firmato con Angsa lo scorso agosto in merito alla costituzione di un comitato paritetico per lo sviluppo della rete, è rimasto lettera morta". A denunciarlo, in una nota, è proprio l'Angsa, l'associazione dei genitori di persone con autismo.
Ad oggi comunque, fa sapere l'associazione, 62 Sportelli Autismo rappresentati da oltre 500 i professionisti della scuola si sono riuniti in un Gruppo di libera aggregazione Sportelli Autismo Italia (SAI) con il fine di condividere idee, materiali, proposte formative e progettare insieme eventi a servizio della comunità nazionale.
Lo Sportello Autismo è un servizio di supporto scolastico attivo dal 2016 ideato per sostenere, da insegnante a insegnante con approccio peer to peer, l'inclusività delle scuole del proprio territorio. "Oggi, più che mai – evidenzia l'Angsa - lo Sportello Autismo si colloca a pieno titolo nella governance scolastica nazionale, regionale e territoriale per far fronte al numero crescente di allievi nelle classi caratterizzati da questo insieme eterogeneo di disturbi del neurosviluppo con persistenti deficit nella comunicazione e interazione sociale e con comportamenti, interessi o attività spesso molto ristretti e ripetitivi. In Italia si parla di 1 bambino su 77 (età 7-9 anni) con una prevalenza maggiore nei maschi".